La ricerca di vacanze green prende sempre più piede. La Sardegna in primavera è la più conveniente per un soggiorno in un agriturismo eco-biologico.
Una notte in una delle strutture verdi dell’Isola e che propongono specialità gastronomiche a km 0 costa mediamente 32 euro, la media italiana è pari a 43 euro. Lo dicono i risultati di un’analisi di Agriturismo.it, portale di promozione di questa tipologia ricettiva. La più costosa è l’Emilia Romagna, spesa media 68 euro, seguono, ma a distanza, Lazio (57) e Campania (54).
Anche Umbria, Marche e Calabria si mantengono su costi bassi, tra i 33 e i 34 euro. Stando ai dati di Agriturismo.it, la vacanza in strutture ricettive eco-biologiche in Italia è sempre più ambita: in un anno la domanda è cresciuta del 17%. Il 64% degli utenti è disposto a spendere di più per soggiornare in un agriturismo ecosostenibile. “Siamo competitivi anche perché utilizziamo prodotti stagionali della ‘filiera corta’, prodotti dall’azienda o da produttori locali – afferma Gianluca Congia, dell’ Agriturismo Majori di Fluminimaggiore (Carbonia-Iglesias) portato avanti da una famiglia di agricoltori locali – i prodotti passano dalla terra alla tavola senza mediazioni che fanno lievitare il prezzo”. Le specialità si chiamano Casu cottu, piatto tipico di questo paese nel cuore del bacino minerario dell’Iglesiente, o altri piatti tipici rivisti in chiave moderna.
Un mix fra tradizione e innovazione. Dal Sulcis Iglesiente ad Alghero, all’Agriturismo ‘Le Tre Grazie’, dove a colazione Martina Carboni serve torte a base di frutta di stagione prodotta in azienda e con farina di grano Cappelli, marmellate e pane fatto in casa col lievito madre. “Abbiamo un piccolo mulino casalingo così possiamo piantare, raccogliere, macinare, cucinare e portare a tavola il prodotto. La filiera corta oltre ad abbattere i costi è anche garanzia di qualità e genuinità dei prodotti”.
(Fonte:http://www.cagliaripad.it)